Avete mai sentito qualcuno che dice: “Ho fame, tanta di quella fame, che non voglio mangiare nulla”? Io no! Oppure dire: “Ho sete, tanta di quella sete, che non voglio bere nemmeno un goccio d’acqua”? Io no! O anche dire: “Sono stanco, talmente stanco che non mi voglio riposare”? Io no! Oppure ancora: “Ho sonno, ma tanto di quel sonno che non mi voglio mettere a letto”? Io no! Eppure capita ogni tanto di sentire qualche anima che dice: “Non vengo al culto perché mi sento abbattuto, annoiato, deluso, scoraggiato”. Non dovrebbero, queste condizioni, essere di maggior stimolo per cercare il volto del Signore e per udire una parola dalla Sua bocca?
Non ha, Gesù, forse detto: “Venite a me voi tutti che siete travagliati ed aggravati, ed io vi darò riposo.”(Mt. 11:28) ? Evidentemente queste anime si lasciano ingannare dal diavolo, il quale, oltre al farle sentire depresse e scoraggiate, le convince a tenersi lontane da Dio. L’apostolo Paolo esortò a riconoscere “le macchinazioni di Satana” (II Corinzi 2:11). Fuggiamo le sue seduzioni, non lasciamoci imprigionare dalla sua rete. Piuttosto, proprio quando ci sentiamo abbattuti e scoraggiati, corriamo con maggiore bisogno e lena, nella casa del Signore. Qui una Sua parola toccherà il nostro spirito e cambierà la nostra condizione.