Ogni sera, un vecchio arabo analfabeta pregava con un fervore tale che il ricco proprietario di una grande carovana decise di convocarlo. Gli chiese: “Perché preghi con tanta fede? Come puoi sapere che Dio esiste, visto che non sei nemmeno capace di leggere?” “Ma io so leggere, signore. Leggo tutto ciò che il Gran Padre Celeste scrive.” “E … come fai?” L’umile e anziano servitore spiegò: “Quando ricevete una lettera da una persona lontana, in che modo riconoscete chi l’ha scritta?” “Attraverso la calligrafia.” “Quando ricevere un gioiello, come riuscite a sapere chi l’ha realizzato?” “Dal marchio dell’orefice.”
“Quando sentite uno scalpiccio nei pressi della vostra tenda, in che maniera potete scoprire se si tratta di un montone, di un cavallo o di un bue?” “Dalle orme lasciate,” rispose l’uomo ricco sorpreso da quell’ interrogatorio. Il vecchio credente lo invitò ad uscire dalla tenda e gli mostrò il cielo. “Signore, le cose scritte lassù in alto…il deserto quaggiù…niente di tutto questo può essere stato disegnato o scritto dalla mano di un uomo.”
Da “Sono come il fiume che scorre”, Paulo Coehlo, Ed. Bompiani
“Egli si avvolge di luce come di un manto e distende i cieli come una tenda; Egli costruisce sulle acque le sue alte stanze, fa delle nubi il suo carro e cammina sulle ali del vento. Fa dei venti i suoi messaggeri e una fiamma di fuoco i suoi ministri. Egli ha fondato la terra sulle sue basi; essa non sarà mai smossa in perpetuo.” (Salmo 104: 2-5)