Non essere precipitoso nel parlare e il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a Dio; perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; (Ecclesiaste 5:2)
Dove ci portano i nostri pensieri durante l’adorazione e la preghiera? La nostra bocca dice “Ti lodo!”, ma il nostro cuore dov’è? Spesso la nostra mente rimane soffocata dai problemi familiari e personali, e quanto ci distraiamo durante quell’ ora in chiesa, in cui la comunità si avvicina alla maestà di Dio? Dio prende veramente sul serio il nostro atteggiamento durante l’adorazione, il nostro comportamento quanto ci accostiamo a Lui. Presentarsi nella casa di Dio non è una cosa da prendersi alla leggera.
“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me.” (Matteo 15:8) La Bibbia mette in guardia da un’adorazione rapida e precipitosa, non siamo tenuti a pronunciare parola senza metterci l’anima e il cuore. Eppure quante parole avventate, quanti fiumi di alleluia e canti avventati fluiscono a fior di labbra, di noiadoratori, i cui pensieri sono tuttavia sfuggenti. Nell’Antico Testamento, troviamo un esempio calzante in un episodio della storia di Davide. Avendo egli riportato vittoria in numerose battaglie ed ormai “famoso” per il suo intimo rapporto con Dio, quando decise di riportare in terra propria l’Arca di Dio, che rappresentava la presenza del Signore, accadde qualcosa di veramente terribile. Il trasporto dell’Arca avveniva su un apposito carro, ed era sostenuta in modo che mano d’uomo non la toccasse, per comando dell’Eterno. Vi era, dunque, un guerriero di Davide, di nome Uzza, che seguiva il trasporto con attenzione e ad un tratto si accorse che l’Arca stava traballando e si precipitò a sorreggerla e cadde morto all’istante. Ad una prima lettura, ci pare una conseguenza esagerata ad un gesto che ci vien da intendere di premura e soccorso. Tuttavia ad una più attenta e profonda meditazione del testo, comprendiamo che Dio giudica come irriverente il comportamento di Uzza, poiché il suo gesto contravviene un Suo preciso ordine. Dio vuole che andiamo al Suo cospetto con santo timore nel cuore. Immaginiamo di dover essere ricevuti dal Sindaco della nostra Città, dal Governatore della nostra Regione oppure dal Presidente della Repubblica… quale sarebbe in nostro atteggiamento…? Ora, pensiamo solo per un attimo a come ci presentiamo dinnanzi all’Autorità di tutte le autorità, il nostro Signore… Potremmo sempre pensare che ora è il tempo della grazia, ed oggi Dio non uccide adoratori irriverenti davanti alla Sua presenza. La verità è che il giudizio di Dio è ancora più grande oggi. E gli adoratori superficiali sono ora colpiti spiritualmente. “Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore. E non v’è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo render conto.” (Ebrei 4:12-13) Iddio ci aiuti a non essere precipitosi nel parlare con Lui, a porre attenzione a quello che diciamo, ad usare il cuore e l’anima quando ci accostiamo a Lui, ed essere concentrati alla Sua presenza, riverenti davanti alla Sua maestà, perché Egli è Dio, non dimentichiamolo.