Per una dattilografa dilettante come me, allieva di un’Olivetti 22 del 1948, utilizzare, con dissimulata disinvoltura, un laptop di penultima generazione, è già un successo! Tuttavia è la forma mentis a tradirmi: vocaboli quali portale, navigazione, rete, mi evocano ingressi di templi, caravelle colombiane, battute di pesca … Ad ogni buon conto, devo rassegnarmi: nell’arco di dieci anni, chi non sarà in grado di muoversi in autonomina nel mare magnum dell’etere informatizzato, sarà considerato analfabeta. Non ho competenza alcuna per stilare un manuale di regole del tipo “nella rete, senza rete …?”, d’altro canto, se non desidero rimanere a terra, non intendo derivare, né tantomeno naufragare!
Che fare dunque? Come orientarmi, cristianamente, nell’Oceano Internet senza essere inghiottita dalla globalizzazione, scampando la sorte di Giona (Giona 2:1)? Sebbene la saggezza dell’antica Roma, possa dar consiglio: “virtus stat in medio”, e spesso i conduttori delle nostre comunità, suggeriscano equilibrio e ordine, e propongano la ben collaudata formula della prova inversa: “cosa c’è di male…? cosa di bene…?”, è, ancora una volta, nella Scrittura, vivente, vera, attuale ed efficace, che posso trovare indicazioni corrette. Paolo scrive alla chiesa di Corinto, fervente ma disordinata: “Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa mi è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma non mi farò dominare da cosa alcuna” (I Corinzi 6:12). “Troppo semplice!” dici tu, “Paolo scriveva addirittura con la penna d’oca (???), come può essermi d’aiuto, nel vagliare le proposte della rete?”. Come contraddirti; tuttavia forse non hai letto attentamente all’inizio: per me “antico” non è sinonimo di “out”, bensì di “prezioso e degno di rispetto”, perciò, ancora una volta, ricorro alla Scrittura: “Quindi fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri” (Filippesi 4:8). Direi che questo passo scritturale possa ben essere utilizzato come cartina tornasole per comparare e valutare libri, spettacoli televisivi, cinematografici e teatrali, attività del tempo libero, compagnie, e, perché no, anche la rete. “Troppo complicato!”, m’incalzi. Hai ragione, manca qualcosa! Ti capisco sai, talvolta leggendo la Bibbia, penso mi occorra un traduttore simultaneo. Il nostro argomento qui, è però, la navigazione, pertanto, parliamo di navigatore. Essendo eterno, Dio è, al tempo stesso antico (alias prezioso, ricordi?) e moderno (alias attuale ed efficace) e, di tempo in tempo, ha provveduto adatti strumenti di bordo ad audaci marinai: dalla stella polare al GPS, passando per la bussola! “Che dici?”, sei sempre più perplesso/a … Non sono matta, non temere! Sto parlando della terza persona della Trinità, terza per numerazione, non certo per importanza (o per separazione): lo Spirito Santo! “… quanto più il Padre celeste, donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono” (Luca 11:13). Solo con la Sua guida posso, e potrai, bonaccia o tempesta, navigare in sicurezza! Ancora Paolo scrive:“Perché fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione per vivere secondo la carne (…). Camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; (…) Ma voi che siete guidati dallo Spirito non siete sotto la legge. (…) Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche guidati dallo Spirito (Galati 5:13;16-18;25). Amico/a e caro/a nella grazia, sulla tua barca invita Gesù a governare il timone, sia esso manuale o elettronico, la tua carta nautica sia la Parola di Dio, e che tu abbia bussola o GPS, sia lo Spirito Santo a dare vento favorevole alle tue vele!