Apri i nostri occhi

Oggi più che mai necessitiamo una vivida vista spirituale. Il nemico delle anime nostre si è impadronito del cuore della gente comune. Molti ne sono pericolosamente affascinati, dobbiamo fare attenzione, il diavolo è reale, non dobbiamo permettergli di venire in contatto con noi, nemmeno indirettamente affinché non provochi effetti deleteri nella nostra vita. E’ potente, conosce la Parola, e la usa strumentalmente a suo vantaggio, conosce il passato ed il presente e desidera confonderci per attirarci a lui. Giuda visse sempre ai margini dei dodici, era un legalista avido, che nascondeva, dietro una parvenza regolare, i suoi veri sentimenti. Pur conoscendo il suo cuore, Gesù gli offre fino all’ultimo una possibilità: “Gesù rispose: «È quello al quale darò il boccone dopo averlo intinto». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Per cui Gesù gli disse: «Quel che fai, fallo presto».” (Giovanni 13:26-27). Il diavolo è come un leone ruggente che cerca chi può divorare (I Pietro 5:8); e lo spirito immondo è sempre in agguato (Luca 11:27-28). Se, da un lato, non dobbiamo averne terrore, dall’altro, dobbiamo chiedere al Signore, l’Onnipotente, Colui che conosce presente, passato e futuro, fonte ispiratrice della Parola per guidarci, sempre, in tutta la verità, che ci aiuti a vigilare. Se è necessario non dare alcuno spazio al diavolo, è ancor più importante chiedere la rivelazione di Cristo. Gesù è il Signore, alleluia! In molti casi descriviamo Gesù a seconda di come lo abbiamo personalmente sperimentato: in Giovanni 9:17 il cieco nato guarito, lo chiama profeta. In Giovanni 14:8-10, Filippo lo riconosce Dio Padre e Figlio di Dio. In Giovanni 11:25-27, Marta lo realizza come il Cristo. Talvolta quando siamo soli, incompresi, sfiduciati, la nostra cecità spirituale fa si che non vediamo più Gesù ed il paniere che reca con Sé, colmo dei pani della Sua divinità. Ma Egli ha il controllo della Sua Chiesa e di ogni altra cosa. Egli ha la facoltà di sottomettere ogni podestà per farci del bene. Egli conosce ogni cosa, conosce il segreto del nostro cuore, ma questo non deve essere un alibi per noi, che ci autorizzi l’immobilità. Ogni miracolo deve avere il suo epilogo nel glorificare Dio attraverso il servizio. Egli ebbe compassione dei due ciechi e la rinnova a te e a me, proprio oggi, perché: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente.” (Matteo 28:20) ci dice Gesù. Questa è la meravigliosa certezza che non ci deve abbandonare mai! Amen!

Pastore Raffaele Lucano

 

Lascia un commento