Le opportunità per il servizio. A sentimento tendiamo a considerare ideale la Chiesa primitiva. In realtà, evinciamo dalla Scrittura che, come oggi anche allora, non tutto era perfetto. La chiesa era letteralmente esplosa in breve tempo e le prime più evidenti difficoltà erano di ordine pratico circa la ripartizione delle responsabilità e dei compiti. Così come erano indispensabili la predicazione della Parola e della preghiera, era altresì necessario attendere alle necessità materiali dei fratelli nel bisogno (Atti 6:1-4). Ora, come allora, ciò non può essere affrontato solo dal punto di vista “organizzativo”, bensì considerando la situazione personalmente e spiritualmente nella preghiera seguendo la guida dello Spirito Santo che ci istruisce attraverso la Parola: “Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con fatti e verità” (I Giovanni 3:18). All’interno di ogni comunità locale le opportunità di servizio sono molteplici: assistenza (Atti 18:1-4), opere di carità (Atti 9:36) e ospitalità (Atti 18:24-26; Ebrei 13:2) sono suggerite nella Scrittura e, pertanto, attuali e attuabili. Se è buono mettere a disposizione i talenti naturali che il Signore ci ha provveduto per servirLo, non dobbiamo cadere nella trappola della gratificazione personale. Il servizio gradito a Dio sta nel ricercare la Sua volontà e disporci a compierla concretamente come Lui ci indica, indipendentemente dalle nostre attitudini e capacità. In buona sostanza, se siamo al lavoro nel campo del Signore ed abbiamo posto mano all’aratro, con l’aiuto dello Spirito Santo, coltiviamo e mostriamo i Suoi frutti.
La ricompensa per il servizio. Leggiamo in Matteo 24:45-47: “Qual è mai il servo fedele e prudente che il padrone ha costituito sui domestici per dare loro il vitto a suo tempo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà così occupato! Io vi dico in verità che lo costituirà su tutti i suoi beni.” Con questa parabola, Gesù vuole insegnarci come occupare il tempo che ci separa dal Suo ritorno. Nella figura del servo fedele e prudente riconosciamo quanto sono consapevoli della volontà di Dio e sono chiamati a perseguirla fattivamente e fedelmente. Per questi la ricompensa sarà molto maggiore della responsabilità. La corretta prospettiva per concretare il servizio cristiano è: servire il Signore servendo la fratellanza ed il prossimo (nella visione di futura fratellanza). Pertanto: “Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità. Servite Cristo, il Signore!” (Colossesi 3:23-24)
Considerazioni finali. Il servizio cristiano è un aspetto determinante nel piano di Dio. Se così non fosse, non appena salvati, ci avrebbe immediatamente portati a casa con Sé, e nella Scrittura non troveremmo alcun cenno circa la consacrazione e la santificazione, “… senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:14). Studiamoci dunque di adempiere il servizio come da Lui indicatoci, affinché un giorno, possiamo anche noi sentirci dire da Gesù: “Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore”. (Matteo 25:21).
dalle Amiche di Naomi
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