E’ ancor più triste notare come alcuni credenti siano così occupati a non “farsi imbrogliare” nel campo degli interessi personali, economici e corporali, e siano così superficiali e poco sensibili circa la cura del proprio spirito. Sebbene i doni di Dio siano largiti per la Sua misericordia, a noi consta l’obbligo di amministrarli con diligenza e sapienza divine: “Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo faccia valere al servizio degli altri” (I Pietro 4:10). Quanto esposto ha valore anche in ambito comunitario. Tutta la Chiesa deve essere impegnata a difendere la sana dottrina, rigettando filosofie e pratiche che non la rispettano. Non dimentichiamoci che l’obiettivo del diavolo è seminare zizzania e confusione, specialmente tra i deboli, quindi senza alcuna esitazione dobbiamo eliminare dal nostro mezzo tutto ciò che non è dottrinale (cfr. Acan). Difendiamo la dottrina per essere difesi dalla dottrina.
Crescere nella sana dottrina. E’ altresì fondamentale sviluppare la conoscenza della sana dottrina. La minaccia di nuove filosofie che s’insinuano nelle nostre chiese è sempre presente. Come già precedentemente espresso, a volte, travestiti da angeli di luce (II Corinzi 11:12-15), questi emissari lusingano con parole ed atteggiamenti che hanno parvenza di legittimità e carità allo scopo di intrappolare i semplici e quanti hanno poca conoscenza. Due sono i modi per riconoscerli: Possedere una buona conoscenza delle Scritture nel loro insieme ed il discernimento degli spiriti. Cibandoci quotidianamente della Parola e sperimentando la Verità, possiamo ottenere la giusta conoscenza delle cose alte di Dio. Chiedendo e ottenendo il battesimo dello Spirito Santo, acquisiremo la sensibilità per distinguere gli spiriti al di là delle parole e dei fatti visibili (vedi episodio della serva dello spirito indovino (Atti 16:16-18).
Insegnare la sana dottrina. E’ compito di ogni credente insegnare la sana dottrina. I membri di chiesa con un comportamento conforme alla Parola e i ministri anche con l’esposizione della Parola. L’apostolo Paolo usa un tono perentorio con Timoteo affinché non cada nel timore o nel dubbio: “Ordina queste cose e insegnale” (I Timoteo 4:11). Viviamo in tempi in cui è rigettata ogni autorità considerata come reprimente della propria libertà. E’ una trappola diabolica sulla cui minaccia è necessario vegliare. Lo Spirito santo è ordine ed un atteggiamento troppo permissivo nei riguardi della violazione della sana dottrina, sprofonderebbe la Chiesa nell’anarchia e nel caos. E’ necessario dunque insegnare continuamente con coraggio e chiarezza (cfr. la creazione) la sana dottrina. Paolo, rivolgendosi ai credenti di Corinto, riferendosi al loro comportamento esemplare, li descrive come: “una lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini” (II Corinzi 3:2). Ciò che rende autorevole un credente non sono le parole e neppure le imposizioni, ma il suo carattere fermo e soprattutto l’ubbidienza e la fedeltà alla Parola. In conclusione, vogliamo fare nostra l’esortazione del nostro Signore Gesù di rimanere fermi ed apprezzare, valorizzare, osservare, realizzare, praticare ed insegnare la sana dottrina, perché i tempi dell’apostasia si stanno avvicinando ed alcuni potrebbero scadere dalla grazia: “Ed allora, se alcuno vi dice: il Cristo eccolo qui, eccolo là, non lo credete; poiché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno segni e prodigi per sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ma voi, state attenti; io v’ho predetta ogni cosa.” (Marco 13:21-23). Voglia Iddio preservare la Sua Chiesa.
Il Pastore Raffaele Lucano per le Amiche di Naomi
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