La cura che Dio ha per noi è un atto fondamentale descritto ampiamente nelle Scritture. Le sue cure sono meravigliosamente descritte attraverso il mondo naturale. Nessuna delle creature prese in esame deve preoccuparsi per il proprio benessere, perché a loro pensa la provvidenza di Dio. Certamente Gesù non intende permetterci di non lavorare per sostentarci, anzi, la Scrittura ci invita a lavorare con impegno ed onestà. Piuttosto ci vuol far comprendere che le nostre preoccupazioni non potranno modificare la nostra situazione e, soprattutto, che Dio ha cura di noi e conosce i nostri bisogni più e meglio di noi, e, se confidiamo in Lui con tutto il cuore, Egli non solo soddisferà le nostre esigenze ma di ci sovrabbonderà di benedizioni.
Scegliere la parte migliore “Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta” (Luca 10:42) Sedere ai piedi di Gesù ed imparare da Lui è sempre l’occupazione più importante. Ciò non significa mettere da parte tutto il resto, tuttavia il nostro impegno più importante è conoscere sempre di più il Signore. Maria lo aveva compreso e perciò Gesù le disse che aveva scelto la parte migliore che non le sarebbe stata tolta. Quanto tempo dedichiamo alla lettura ed alla meditazione della Parola e quanto tempo dedichiamo alla preghiera? E’ davvero il nostro impegno più importante conoscere sempre di più il Signore? Se possiamo rispondere “si!”, allora siamo accanto a Maria ai piedi di Gesù condividendo con lei la parte migliore. “Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in più. Non temere, piccolo gregge; Perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno” (Luca 12:31-32). Questa è la corretta prospettiva: prima il Suo regno. Significa che Gesù deve essere il Signore della nostra vita. Le richieste di Dio non sono mai senza ricompensa. Quanti sono disposti a consacrare se stessi a Lui, godranno la ricchezza delle sue copiose benedizioni. Se onoriamo il Signore, Egli onorerà noi. Dio ci assicura che è Suo piacere darci il Regno e Cristo desidera farci partecipi delle benedizioni divine già ora, mentre attendiamo il Suo ritorno, a patto che Egli sia realmente il Signore della nostra vita. Un sinonimo di “signore” è “padrone”. Suona troppo impegnativo? Bene, così deve essere. Ricercare il regno di Dio non può significare attendere un incontro casuale, prevede uno sforzo, è il frutto di un impegno costante e di una profonda concentrazione, esige la nostra determinazione a dedicare l’intero nostro essere ad una vita fondata sulla Parola di Dio. Niente di meno per Chi ha dato tutto di Sé.
Considerazioni finali Siamo chiamati a dare al Signore il primo posto in ogni cosa. Se siamo disposti a dare a Cristo la preminenza sul nostro io, sulle nostre ambizioni e su tutto ciò che facciamo, non soltanto ordineremo la nostra vita, ma apriremo anche noi stessi alle ricchezze dell’amore e delle benedizioni di Dio. Certo consacrarsi completamente al Signore non è facile, ma Egli ci aiuterà.
dalle Amiche di Naomi
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