Benefici “Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno una medesima funzione, così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l’uno dell’altro” (Romani 12:4-5). Una delle immagini più efficaci con la quale è descritta la Chiesa di Dio nella Parola, è il corpo umano, il cui benessere è determinato dall’unità e dalla co-operazione delle membra. Come la nostra buona salute fisica dipende dallo stato di salute di ogni nostro organo, così il benessere spirituale della comunità locale, intesa come porzione del Corpo di Cristo, la Chiesa, appunto, è vincolato allo stato spirituale di ogni singolo membro. Come il corpo umano ha il sistema immunitario a proteggerlo dagli agenti esterni negativi, così la Chiesa di Cristo ha l’unità come potente strumento di difesa dagli attacchi nemici. Questa unità si fonda su basi spirituali e prescinde da distinzioni etniche e razziali, culturali e sociali, simpatie ed empatie personali. Leggendo la Scrittura, la Chiesa del primo secolo ci da una ottima lezione di compassione e condivisione: “Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno” (Atti 2:44-45). Facciamo tesoro di quest’esempio, in tempi questi, nei quali il materialismo pare aver fatto breccia anche all’interno delle nostre comunità, tenendo presente che “se non condividi il cuore, non condividi la pecunia”. Sul piano meramente spirituale, i membri del Corpo di Cristo, accostandosi alla Santa Cena, condividono, attraverso il pane ed il vino, simboli dell’ unità all’interno della Chiesa, la totale dipendenza dal Signore e la dipendenza reciproca. Ancora una volta traiamo conferma alla nostra tesi dalla Parola: “Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo? Siccome vi è un unico pane, noi, che siamo molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell’unico pane” (I Corinzi 10:16-17). Paolo ci chiama inoltre ad un più alto livello di solidarietà: “Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito. (…) Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui” (I Corinzi 12:12-13; 26). Soffrire con chi soffre aiuta a sopportare, gioire dell’altrui onore, piuttosto che essere invidiosi (cfr. I Corinzi 13: 1-8), contagia benignamente. Questo è un meraviglioso aspetto dell’appartenere alla famiglia di Dio “È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore; ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell’amore” (Efesini 4:11-16). Se, come ci dice la Parola dobbiamo arrivare alla “perfetta statura di Cristo”, ne consegue che è prevista una crescita spirituale. Anche in questo caso, l’aspetto personale e quello comunitario sono assolutamente interdipendenti. La crescita spirituale della comunità è direttamente proporzionale alla crescita spirituale dei singoli membri ed è acquisita attraverso ammaestramento ed edificazione. La maturità spirituale ha una doppia valenza: ci permette di realizzare dell’importanza della comunione con Dio, ci difende dagli attacchi del nemico, mettendoci al riparo dalle false dottrine. Da ultimo, presentare i benefici di appartenere alla famiglia di Dio, può dare spunti di evangelizzazione: tutto quello che è attaccato ad un corpo è vivo, mentre ciò che ne è staccato muore. Dunque il segreto per mantenere viva la certezza della vita eterna è essere parte del Corpo di Cristo.
Considerazioni finali Nel piano di Dio la comunità locale è stata suscitata affinché il Suo popolo possa essere istruito, edificato e reso maturo nella fede. Partecipare attivamente alla vita del Corpo di Cristo non è solo per il nostro personale benessere spirituale, bensì anche per quello comunitario. Ognuno ha un ruolo da svolgere e non necessariamente deve essere importante. Le maestranze che lavorano dietro le quinte, sono sconosciute al pubblico, ma preziose per il regista quanto gli attori sul palcoscenico. Tutti ricoprendo al meglio il proprio compito, concorrono al successo dello spettacolo.
dalle Amiche di Naomi
- 1
- 2