E’ una notizia degli ultimi mesi che ha ancora una volta sconvolto il mondo dell’infanzia. Questa volta non si tratta di un rappresentante del clero cattolico ma di un sedicente pastore evangelico del Sudamerica. Un cinquantenne che occupava indegnamente il pulpito di una chiesa di semplici credenti che, ignari, gli affidavano i propri bambini agli insegnamenti per la preparazione del battesimo in acqua. Sospettato, ripreso da telecamere e denunciato è stato arrestato con l’infame accusa di pedofilia. Ciò che ancor più sconcerta è la lungaggine dei procedimenti giudiziali, infatti già cinque anni prima era stato accusato di una simile atrocità ma ha continuato a ricoprire la carica di ministro di Culto e, peggio ancora, mentore di ignari fanciulli e fanciulle. Da qualsiasi religione o denominazione ecclesiastica, da ogni ordine e grado, gli autori di tali misfatti devono essere perseguiti e condannati.
Volgendo lo sguardo alla Parola di Dio possiamo trovare un insegnamento importante. In Matteo 7:21è scritto: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. Pertanto, senza generalizzare, non è la fede cristiana da condannare né tanto meno i milioni di sinceri credenti che si sforzano di fare la volontà del Padre ma tutti coloro che si camuffano da credenti per un torna conto personale. D’altronde è scritto che alcuni si travestono di angeli di luce per sedurre credenti sinceri al fine di strapparli dalle mani paterne di Dio. (Matteo 24:24). Costoro sono emissari del male e saranno giudicati non solo da una giustizia terrena bensì dal Tribunale Divino (2 Corinzi 11:13-15). Se non si pentono, confessando il loro peccato e cambiano vita, saranno condannati a una morte eterna. Pur condannando tali peccati la Parola di Dio offre al peccatore una possibilità di redenzione. Gesù è venuto sulla Terra per cercare e salvare i peccatori, qualsiasi peccato abbiano commesso (Isaia 53).
Pastore Raffaele Lucano