Il credente nella società – 01) Crescere spiritualmente

Diventiamo membri della famiglia di Dio attraverso la nuova nascita. Così come accade per la nascita fisica, anche per quella spirituale si deve verificare una crescita. Molti sono i fattori che determinano tale crescita, che possiamo a grandi linee riassumere in quattro punti consequenziali: la sana dottrina getta le fondamenta per una fede forte, la quale rende possibile una vita di preghiera efficace, che a sua volta conduce verso l’obiettivo della crescita spirituale: la consacrazione a Cristo.

 

La sana dottrina. Pensiamo per un momento ad una quercia secolare. All’inizio era un seme, poi una pianticella, poi ancora un alberello, infine un grande albero. Il terreno è stato zappato, il seme piantato e innaffiato, ed una volta spuntata la pianticella è stata legata ad un sostegno perché crescesse diritta. Allo stesso modo il Signore fa con i Suoi figli: prima prepara il cuore nel quale piantare il seme dell’Evangelo, poi innaffia con la Parola e con la potenza dello Spirito Santo spunta la pianticella, successivamente, con la nostra collaborazione e il sostegno della sana dottrina, il giovane figlio di Dio cresce fino a diventare un maturo uomo di Dio. Molte sono le dottrine, ma non tutte sono vere. Noi cristiani crediamo a ciò che il Signore insegna attraverso la Sua Parola, perciò studiamo le Sacre Scritture. In esse Egli si rivela per guidarci a una vita benedetta. “Ogni scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia” (I Timoteo 3:16).

La fede salda. Taluni sono maldisposti e refrattari alla sana dottrina in quanto il modello che presenta è molto alto ed impegnativo da perseguire. All’opposto, le false dottrine, che si ripropongono attraverso le diverse epoche storiche, specialmente in tempi di confusione e disordine, come quelli contemporanei, in vesti sempre più accattivanti per apparire novità, sono di grande malia, per le personalità forti, perché creano facili occasioni per mettersi in mostra, e creano facilmente un seguito tra le personalità deboli, in quanto non richiedono un alto livello di moralità. La chiave per neutralizzare i falsi insegnamenti dei falsi dottori, sta nel giudicare il frutto del loro parlare e operare e vagliare alla luce della Parola la loro considerazione per la persona di Cristo e per la Sua Opera. Non di meno, la sana dottrina ci garantisce quella salute spirituale necessaria e indispensabile alla nostra crescita spirituale. Rimaniamo pertanto saldamente afferrati ad essa per non rischiare il contagio di insani insegnamenti che antepongono elucubrazioni mentali ed esperienze sentimentali alla Rivelazione delle Scritture. Nella Scrittura troviamo un’efficace definizione della fede: “Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono” (Ebrei 11:1). Così come un edificio per reggersi deve essere poggiato su profonde fondamenta, così la nostra fede per essere esercitata efficacemente deve fondarsi sulla Parola di Dio. “Gesù rispose loro: io vi dico in verità, se aveste fede e non dubitaste, non soltanto fareste quello che è stato fatto al fico; ma se anche diceste a questo monte togliti di là e gettati nel mare, sarebbe fatto.” (Matteo 21:21). Da un’attenta lettura evinciamo che la promessa è fatta a chi “ha fede e non dubita”. Questa è la “conditio sine qua non” Dio possa operare. Solo la nostra poca fede infatti, impedisce il Suo piano. Ma sia ringraziato Dio per la fede di quei credenti che attraverso i secoli ha rimosso le apparentemente, insormontabili opposizioni umane e diaboliche che hanno tentato di frenare l’avanzamento della Sua Chiesa. “Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abrahamo o alla sua discendenza in base alla legge, ma in base alla giustizia che viene dalla fede. (…) Senza venir meno nella fede, egli vide che il suo corpo era svigorito (aveva quali cent’anni) e che Sarah non era più in grado di essere madre; davanti alla promessa di Dio non vacillò per incredulità ma fu fortificato nella sua fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto Egli ha promesso è anche in grado di compierlo. (Romani 4: 13; 19-21). Sebbene sia naturale ed umano porci degli interrogativi, è altresì necessario avere fiducia nell’onnipotenza di Dio. Non possiamo permettere al dubbio, nemico della fede, di sopraffarci. Non permettiamo che i nostri ragionamenti umani ci facciano vacillare, piuttosto manteniamo ferma la nostra fiducia nel Signore, sapendo con certezza che Egli è capace di fare l’impossibile per compiere la Sua promessa.

La preghiera efficace “…La preghiera del giusto ha una grande efficacia” (Giacomo 5:16) Nella Bibbia molte sono le affermazioni sulla potenza della preghiera, un atto in sé così semplice e piccolo, messo nelle mani del nostro Signore produce un effetto straordinario! L’Apostolo Paolo nella nomenclatura della completa armatura del cristiano, la considera un elemento essenziale per combattere il buon combattimento della fede. La promessa di Gesù è: chiedi, credi e ricevi. Affinché questa promessa si possa realizzare nella nostra vita, dobbiamo sapere che il Signore non esaudisce tutte le preghiere, perché, Egli ha cura di noi e ci dona solo le cose di cui noi abbiamo “veramente” bisogno. Lungi da noi, perciò voler attribuire a questa pratica salutare per il nostro spirito, la speculazione che Dio è ai nostri ordini, come molti vorrebbero farci credere! Essa non è altro che il discorso più intimo, speciale e personale che il cristiano possa avere con il Signore! Gesù nel suo immenso amore, durante la sua vita terrena, non si è occupato solo di miracoli straordinari, ma ha voluto dirci che “Egli è il Dio delle grandi e piccole cose” e la chiave per pregare e risolverle è: la fede. “Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede le otterrete” (Matteo 21:22). Non cadiamo nel facile ed affascinante tranello del “vangelo della prosperità”. Non tutte le preghiere vengono esaudite dal Signore. Egli è onnisciente e nella sua onniscienza, sa perfettamente cosa è buono per il nostro sommo ed eterno bene, perciò non soddisferà i nostri capricci o i nostri desideri che non danno gloria al Suo nome.

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