Il modo più diretto ed efficace di comunicare con Dio è la preghiera. Essa è indispensabile per alimentare il nostro spirito così come l’ossigeno è indispensabile per i nostri polmoni. Relazionarsi con Dio significa pregare. L’Apostolo Paolo ci incoraggia a presentare a Dio ogni nostra esigenza con atteggiamento di supplica e di ringraziamento. I discepoli pregavano, Gesù pregava, la Chiesa prega. La preghiera deve essere una delle principali attività di coloro che si professano cristiani. Essa è dinamica, esaltante, edificante, consolante e, soprattutto, deve essere dialogo. Dio ha un carattere, esprime la Sua volontà, ha dei sentimenti, ama avere comunione con i Suoi figli. Preghiera non è solo comunicazione ma è, soprattutto, comunione e chi prega deve realizzare che è dinanzi a Dio, Colui che parla e che ascolta. Siamo incoraggiati a pregare quando siamo nel bisogno sapendo che possiamo ottenere ciò che chiediamo nel nome di Gesù. Preghiamo per trovare consolazione e nuove energie, illuminazione e sicurezza per il futuro. Il più delle volte preghiamo per esigenze personali, sia terrene sia spirituali. Tuttavia la preghiera non è solo petizione, essa è soprattutto lode. La lode è l’atteggiamento che Dio gradisce e che ci permette di costruire un ponte di comunione tra noi e Dio.
La lode che Dio gradisce:
Esprime fiducia in Colui che ha iniziato un’opera buona. Quando attraversiamo la palude delle nostre sconfitte e tendiamo a concentrare l’attenzione su di esse, la lode ci permette di alzare il nostro capo e ci invita a riflettere sull’opera iniziata da Gesù. La lode ci permette di riposare in Cristo fondando la nostra speranza sulle Sue capacità e sulla Sua fedeltà. La croce è un atto fermo, stabile che parla all’umanità di ogni tempo, dell’opera di rigenerazione. Dobbiamo guardare alla croce piuttosto che alla nostra condizione. “… avendo fiducia in questo: che Colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” Filippesi 1:6.
Non deve essere condizionata dai sentimenti e non dipende dalle circostanze. Lodare Dio quando le cose vanno bene o cercarLo solamente quando si è nel bisogno, è tipico di un rapporto immaturo. Davide, nel testo della nostra meditazione, decide di lodare Dio proprio in un momento di estrema distretta. Il profeta Isaia ci incoraggia a non dipendere dagli eventi (anche atmosferici) così come Dio è stabile e costante verso di noi “Non più il sole sarà la tua luce, nel giorno; e non più la luna t’illuminerà col suo chiarore; ma l’Eterno sarà la tua luce perpetua, e il tuo Dio sarà la tua gloria” Isaia 60:19. Paolo e Sila cantavano inni a Dio… quando erano in prigione, incatenati e ben sorvegliati, eppure “Or sulla mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano” Atti 16:25. I sentimenti non dovrebbero condizionare la fede, bensì sono controllati dalla fede.