Io voglio dunque che gli uomini faccian orazione in ogni luogo, alzando mani pure, senz’ira e senza dispute. (I Timoteo 2:8)
Ogni giorno sentiamo dalla cronaca di uomini che “alzano le mani” sui più deboli, donne, anziani e bambini. Alzare le mani è una manifestazione di debolezza caratteriale e l’espressione di istinti bestiali. Anche i credenti “alzano le mani” ma con scopi ben diversi. Alzare le mani è un segno di arresa; apriamo le palme per mostrare che non vi è alcuno strumento di offesa e ci si rimette completamente nelle mani del vincitore.
E’ anche segno di richiesta di aiuto. Chi affoga agita le mani per attirare l’attenzione dei soccorritori. Anche Pietro dovette alzare le mani per afferrare quelle di Gesù, per non affondare. Alzare le mani è, soprattutto, segno di lode e avvicinamento a Dio. L’adorazione di Colui che regna, produce nel credente, quasi istintivamente, il desiderio di accorciare le distanze tra lui e Dio. Oggi, le tue mani possono rimanere ancora strumento di violenza e di dolore oppure una richiesta di aiuto e di lode. Alza le tue mani al Cielo e invoca il perdono, arrenditi a Cristo ed Egli ti farà una nuova creatura.
Pastore Raffaele Lucano