LA BIBBIA: GUIDA INFALLIBILE – Salmo 119:105 e 2 Timoteo 3:15
Il primo strumento che ci permette di iniziare a comprendere la volontà e la voce di Dio è, certamente, la Parola di Dio. La Sua autorevolezza, la Sua saggezza e la Sua attualità potranno essere di sicuro aiuto a chi è alla pura ricerca della guida divina. In Essa non soltanto possiamo scoprire una volontà “generica”, valida per tutti i credenti, ma anche un’individuale e personale guida alla scoperta dei nostri obiettivi spirituali.
A volte ci si affida ciecamente a persone che, dotate di spiccati carismi, hanno la capacità di calamitare l’attenzione e l’interesse di semplici e, a volte ingenui, religiosi. Guru, santoni, capi carismatici e personalità simili, sono in gran voga in questi ultimi giorni. Filosofie indiane, pratiche di autocontrollo (yoga) e movimenti diversi sono sempre più frequentati da persone che sono alla ricerca di certezze. Ciò cui da tempo assistiamo, dimostra che l’uomo è sempre più solo e necessita di una guida reale e sicura.
È altresì necessario porre molta attenzione alla fiducia che poniamo, anche nel mondo così detto “cristiano”. I credenti possono trovare nei pastori una guida sicura, a condizione che questi siano radicati nella Parola di Dio e che sappiano discernere le cose di Dio con saggezza. Non vi è sulla terra uomo che possa arrogarsi il diritto di essere chiamato “maestro”, poiché vi è stato e c’è un unico Maestro: Gesù (Matteo 23:8). Un accorato invito è rivolto a tutti i credenti affinché verifichino con attenzione le Scritture e che sappiano giudicare quanto è predicato dai pulpiti (Atti 17:11). La Parola di Dio è l’unica regola di fede e di condotta, valida eternamente e assolutamente attendibile. Diffidiamo di ogni subdola proposta di quelle denominazioni religiose, che si parano dietro la presentazione della Bibbia per apparire credibili ma poi, in realtà, impongono la loro letteratura e i loro tranelli.
È piaciuto a Dio lasciarci in eredità un unico strumento efficace per la salvezza delle nostre anime: la Bibbia (Bibbia deriva dal plurale greco “Biblia” e significa Libri. Bibbia, difatti, designa il complesso di vari libri sacri, sessantasei in tutto, scritti da quaranta diversi autori, provenienti da ceti diversi – da mandriani a re -, attraverso un periodo di circa quindici secoli).
La Parola deve essere intesa nel suo significato più esteso e alla luce di una conoscenza totale, evitando pericolose e, a volte, perniciose (dannose, mortali, gravi) estrapolazioni. L’uso corretto della Parola è senz’altro il metodo migliore per ottenere una guida sicura nell’interpretare la voce di Dio.
Alcuni usano la Parola impropriamente, ricavando da Essa solo ciò che vogliono sentirsi dire. È il caso di coloro che, aprendo la Bibbia puntando il dito su un versetto lo interpretano come volontà di Dio (a condizione che si adatti alla loro situazione, altrimenti, non soddisfatti, continuano a cercare sino a trovare ciò che fa al loro caso). Questo vale anche per i “versetti d’oro” che sono usati come una sorta di roulette. Si punta il dito in mezzo ai cartoncini sperando che sia sorteggiato il versetto appropriato. Non solo questa pratica è dannosa, ma richiama un sistema superstizioso, condannato dalla Bibbia stessa, ed alimenta un carattere pigro e poco serio.
Con ciò non si vuole negare che Dio, nella Sua misericordia, non risponda a coloro che stanno movendo i primi passi della fede. Costoro, nella loro semplicità troveranno sempre nello Spirito Santo un buon alleato che, al di sopra d’ogni forma, sovviene a quanti hanno bisogno di Lui. Però noi abbiamo già superato questa fase iniziale. Siamo già stati svezzati ed ora necessitiamo di cibo solido e non più di latte (I Pietro 2:2). Ciò che a noi interessa è la corretta ricerca ed ascoltare la Sua voce, non per soddisfare esigenze episodiche, ma per avere una costante, matura, durevole, equilibrata guida divina (Ebrei 5:13). Per ottenere ciò, è necessario costante impegno e perseverante serietà sino a quando, illuminati dallo Spirito Santo, acquisiamo, giorno per giorno, la “mente di Cristo” (Luca 24:45; Romani 12:2).
LA BIBBIA: UNA GUIDA SEMPRE ATTUALE ED EFFICACE (2° Timoteo 3:16)
La Bibbia è una “lampada al nostro piede” che illumina quanti si affidano ad essa. La Bibbia ha sempre una risposta alle nostre necessità, spirituali, morali, etiche e terrene.
Non si vuole sostenere che in essa troviamo sempre una soluzione diretta al nostro specifico problema, ma che essa contiene tutti quei principi che, applicati con la guida dello Spirito Santo, ci offrono un’efficace risposta al nostro problema.
Fermi restando quegli argomenti di carattere tipicamente ed universalmente dottrinali, tipo peccato, salvezza, santificazione, resurrezione, ecc., per i quali la Bibbia ha una risposta univoca ed immutabile, essa è una guida per tutte le nostre necessità.
Le Scritture non ci dicono, ad esempio, quali programmi televisivi o radiofonici sono concessi ai cristiani. Non contempla nulla a proposito di internet, e-mail, motori, video-telefonini, musica rock, ecc., ma in esse troveremo un chiaro comando su come usare il nostro tempo, come cibare il nostro spirito, come trattare il nostro corpo e la nostra mente. Non si tratta di “saper interpretare” questi principi, ma come e con quale finalità ci avviciniamo alle Sacre Scritture. Per questo motivo è indispensabile avere……
SINCERITA’: ELEMENTO FONDAMENTALE PER CONOSCERE LA VOLONTÀ DI DIO (Giona 1:10-12)
Come già accennato, la Bibbia, la Parola di Dio rivolta agli uomini allo scopo essenziale di rivelare la salvezza in Cristo, è anche un libro che tratta profondi e sempre attuali principi morali. Essa dà a chi vuole camminare onestamente una linea di condotta morale (santificazione) che lo rende la “luce del mondo, il sale della terra” (Matteo 5:14; Salmo 119: 9).
Per un’efficace guida spirituale dobbiamo orientare la nostra ricerca non nei singoli versi, ma in tutto l’insegnamento scritturale, nei principi morali di carattere generale che ci forniranno una linea-guida da applicare al nostro specifico bisogno.
Essa è un’infallibile guida per coloro che cercano la verità, che desiderano vivere onestamente e puri davanti a Dio e agli uomini. In Essa vi è una risposta anche per le scelte morali che siamo chiamati a fare nel corso della nostra vita. Queste scelte però devono essere confrontate con tutta la Parola di Dio.
Se interpelliamo la Parola per ricercare la guida in merito alle scelte che dobbiamo fare, dobbiamo assolutamente essere sottomessi ai principi morali in Essa enunciati, fermi e tutt’oggi validi. Ogni tentativo d’interpretazione o d’applicazione accomodante ci porta al compromesso, e si corre il pericolo di far dire alla Parola ciò che in effetti noi desideriamo sentirci dire.
L’illustrazione più calzante del pericolo di prendere delle decisioni in base ad un solo testo della Scrittura, si trova nell’invito rivolto da Satana al Signore Gesù di gettarsi giù dal pinnacolo del Tempio (Matteo 4:1-10).
Satana, effettivamente citò un brano della Bibbia per sostenere l’azione proposta a Gesù. Il Signore rifiutò di commettere ciò che sarebbe stato solo un fanatico suicidio, replicando: “E’ altresì scritto…” (V. 7). Gesù, giustamente oppose un testo della Scrittura ad un altro, cogliendo così il vero spirito del “Libro”, anziché soffermarsi su un testo isolato. La Parola non può contraddire sé stessa, ed ogni forzatura o compromesso ci allontanerà dal nostro obiettivo di riconoscere e ottenere la guida di Dio.
È quindi indispensabile studiare la Parola con diligenza, metodologia e sottomissione. Lo studio implica applicazione, impegno e serietà. Fatiche che saranno ampiamente ripagate dalla certezza che ogni nostra decisione sarà benedetta dal Signore e qualsiasi cosa gli chiederemo, sapendo che siamo nella Sua volontà, Egli ce la donerà (1° Giovanni 5:14).
Questo tipo di conoscenza ci preserverà anche dalla trappola d’uomini e spiriti seducenti che vorrebbero rapire la nostra anima, e da errori dottrinali che provocherebbero conseguenze dannose e, a volte, irreparabili.
È altresì importante essere sicuri di dare alla lettura della Parola di Dio il giusto senso, per non cadere in contraddizione. È il caso di Pietro che, spinto dall’amore zelante per il Suo Maestro si propose (in modo sincero) per sostituirlo alla morte che era stata annunciata da Gesù (Matteo 16:23).
CONOSCERE IL CARATTERE E LA PERSONA DI DIO (Giovanni 17:3)
Conoscere il carattere di Dio ci eviterà di cadere nel dubbio. Noi sappiamo, ad esempio, che Dio è amore. È una caratteristica della Sua personalità e qualsiasi sia la Sua volontà per noi, anche quando ci sembra negativa, Egli è mosso dall’amore. Non vi sono altri motivi che Lo spingono ad agire, se non l’amore. Mettere in dubbio questo lato del Suo carattere, sarebbe come mettere in dubbio i benefici effetti del sole o le devastanti conseguenze di un ciclone o di un terremoto.
È in questa conoscenza di Dio che noi ci muoveremo. Le nostre richieste saranno quindi formulate tenendo ben presente l’immutabile carattere di Dio al quale noi dobbiamo conformarci. Questa condizione, anche se ci sembrerà scomoda, è per noi motivo di sicurezza morale e spirituale, poiché non abbiamo a che fare con un Dio che si adegua ai nostri capricci ma con Colui che è pronto ad elargirci ogni benedizione, a condizione che sia nella Sua Volontà.
Questa conoscenza personale ed intima, ci offre anche la possibilità di discutere con Dio quando dovremo passare per il fuoco (prova della nostra fede).
Giobbe era un uomo benedetto e colmo di ricchezze. Era un uomo integro e viveva alla presenza di Dio. Egli sapeva che Dio era buono e che lo amava, la sua prosperità ne era una prova. Quando la sua fede fu provata, nacque in Giobbe un interrogativo: “Dio, perché hai permesso ciò?”
La prova non era una regola (Dio non si diverte a mettere alla prova la nostra fede) ma un’eccezione che costrinse Giobbe a dialogare, cercare più intensamente Dio. Nella prova cresce la nostra fede perché cresce anche la nostra conoscenza della persona di Dio. Scopriamo, così, per esperienza, la volontà di Dio per noi (Romani 12:1-2). La conoscenza che Abramo aveva di Dio, non permise di scoraggiarlo quando, provato, doveva portare suo figlio Isacco al sacrificio. Nonostante non comprendesse sino in fondo l’ordine di Dio, Abramo era sicuro che Dio avrebbe provveduto l’olocausto. Abramo era consapevole che la richiesta di Dio era, in qualche modo, giustificata da un obiettivo che aveva come fondamento l’amore (Genesi 22:8).
RICERCARE LA SUA VOLONTA’ PER AMORE E NON PER DOVERE (Romani 7:22)
Il Signore della Bibbia non è un despota od un inclemente giudice che pretende ubbidienza, altrimenti c’è la punizione. Dio vuole il cuore prima del nostro sacrificio.
Quando ci appressiamo a conoscere la Sua volontà e decidiamo di assoggettarci, possiamo essere certi che questo Gli è gradito. Alcuni trovano gravoso fare la volontà di Dio perché non hanno scoperto il piacere di rendere felice il cuore di Dio. Il nostro naturale egocentrismo ci spinge ad accentrare l’attenzione su noi stessi, anche nei rapporti interpersonali, ci diventa difficile distogliere lo sguardo da ciò che potremmo sfruttare a nostro beneficio. Dio, pertanto, diventa colui che deve soddisfare, in tutto e per tutto, ai tempi e alle condizioni da noi stabilite, ogni nostra richiesta o capriccio. Questo non è un buon rapporto. Colui che ama, gode del frutto dell’amore che riceve, ma deve anche dare gioia a colui che ama.
In questa libertà, adempiamo il progetto divino della missione di Cristo: (Matteo 5:17; Giovanni 8:31-32). Non deve essere un dovere ma una gioia, offrire al Signore la nostra vita.
ALCUNI ESEMPI:
Giosuè seppe portare il popolo di Dio nella terra promessa e riportò grande successo in ogni sua azione, perché ebbe la costanza di rimanere sottomesso alla Legge di Dio (Giosuè 1:7-8).
Il re Giosia ebbe grande benedizione e l’approvazione di Dio quando eliminò l’idolatria e ristabilì il culto all’Eterno. Sebbene Dio lo chiamò prematuramente, Giosia visse la sua breve vita con la consapevolezza di essere al centro della Sua volontà perché ne aveva scoperto le indicazioni nei rotoli ritrovati dal sommo sacerdote Hilkia (2° Re capitolo 22 e capitolo 23:1-30).
IN CONCLUSIONE
Sia lodato il Signore per averci lasciato una guida infallibile tramite la Sua Parola. La Bibbia che noi consultiamo non soltanto contiene la Parola di Dio ma essa è la Parola di Dio. Quindi è degna della nostra massima attenzione, di un’adeguata e meticolosa meditazione. Essa va studiata ed accettata senza tralasciare o modificare il senso che Essa vuole trasmetterci. In essa avremo una guida sicura ed in essa sapremo riconoscere la voce di Dio che ci guida per il nostro bene.