Che cos’è una Costituzione? Una legge fondamentale dello Stato il cui scopo è regolare i rapporti fra i cittadini. È un insieme di principi che ordinano e organizzano la convivenza civile in uno Stato. Può essere definita come la “fonte d’ispirazione” per trarre nuove leggi e il cui fine è migliorare il proprio Paese. Lo stesso governatore non può in alcun modo violare tale corpo normativo bensì giurare per garantirne l’esecuzione e il rispetto della stessa dai possibili trasgressori politici. Non molto tempo fa, una frase espressa da un presidente sconvolse gli animi di molte persone giacché toccò la loro sensibilità tradizionalista e religiosa. L’affermazione fu questa: “ Ho giurato sulla Costituzione non sul Vangelo”. La Parola di Dio, la “buona notizia” portata dal Signore, non ha alcun valore per alcuni uomini di legge ma l’apostolo Paolo nella lettera ai Romani 1:16, afferma : “Io non mi vergogno del Vangelo perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede”.
Finestra sul mondo
Attualità alla luce della Parola
Signore, Signore!
E’ una notizia degli ultimi mesi che ha ancora una volta sconvolto il mondo dell’infanzia. Questa volta non si tratta di un rappresentante del clero cattolico ma di un sedicente pastore evangelico del Sudamerica. Un cinquantenne che occupava indegnamente il pulpito di una chiesa di semplici credenti che, ignari, gli affidavano i propri bambini agli insegnamenti per la preparazione del battesimo in acqua. Sospettato, ripreso da telecamere e denunciato è stato arrestato con l’infame accusa di pedofilia. Ciò che ancor più sconcerta è la lungaggine dei procedimenti giudiziali, infatti già cinque anni prima era stato accusato di una simile atrocità ma ha continuato a ricoprire la carica di ministro di Culto e, peggio ancora, mentore di ignari fanciulli e fanciulle. Da qualsiasi religione o denominazione ecclesiastica, da ogni ordine e grado, gli autori di tali misfatti devono essere perseguiti e condannati.
Il tempi(o) di Dio
Il “Panama Papers” è l’ennesimo scandalo di evasione fiscale che vede protagonisti personaggi noti nel mondo dello spettacolo, della politica e dello sport. Questi sono complici del dirottamento di ingenti somme di denaro verso i “Paradisi fiscali”. Tale fenomeno è dovuto alla bassa tassazione che lo caratterizza.
Ci troviamo di fronte ad un caso di avarizia e avidità umane dove l’uomo tende a investire tempo ed energie nel denaro. Sappiamo tutti che questo garantisce benessere fisico e materiale, oggetto dei nostri pensieri quotidiani, ma non potrà mai essere lo strumento per raggiungere la pace e la felicità che ogni uomo cerca.
Amare? Con Dio è possibile!
Un tema molto attuale ma non meno storico è l’immigrazione. Questo fenomeno sociale sta coinvolgendo in maniera determinante il futuro dell’intera Europa mettendola nell’inevitabile condizione di soccorrere migliaia di persone provenienti da realtà sociali e politiche di forte disagio. Anche la Bibbia presenta episodi d’immigrazione. Un esempio è il trasferimento di Giacobbe e della sua famiglia verso il paese d’Egitto (Genesi 47) nel quale non era ancora arrivata la carestia.(Esodo 1). Ma cosa accomuna un evento storico di questo tipo con quello che stiamo vivendo oggi?
Navigazioni, derive, naufragi …
Per una dattilografa dilettante come me, allieva di un’Olivetti 22 del 1948, utilizzare, con dissimulata disinvoltura, un laptop di penultima generazione, è già un successo! Tuttavia è la forma mentis a tradirmi: vocaboli quali portale, navigazione, rete, mi evocano ingressi di templi, caravelle colombiane, battute di pesca … Ad ogni buon conto, devo rassegnarmi: nell’arco di dieci anni, chi non sarà in grado di muoversi in autonomina nel mare magnum dell’etere informatizzato, sarà considerato analfabeta. Non ho competenza alcuna per stilare un manuale di regole del tipo “nella rete, senza rete …?”, d’altro canto, se non desidero rimanere a terra, non intendo derivare, né tantomeno naufragare!
Dio ama l’omosessuale?
Ho letto un articolo su un settimanale che mi ha lasciato alquanto sconcertato, non tanto per la notizia, perché ormai l’argomento “omosessualità” non suscita più scalpore, ma per la sfrontatezza con la quale si chiama in causa Dio e la fede cristiana, senza conoscere veramente l’opinione di Dio. Si fa un gran discutere in merito agli atteggiamenti (scorretti e a volte anticristiani) dei tanti religiosi che, in nome di una nomenclatura imposta dalla propria denominazione (o setta) agiscono e reagiscono con violenza e a suon di “anatemi”. Ognuno è libero di pensarla come vuole. Qualcuno afferma che siamo liberi di esprimere il nostro pensiero come ci pare e piace, sono d’accordo, ma se la nostra libertà di pensiero deve essere avallata da quel qualcuno che chiamiamo in causa, allora, dobbiamo essere certi di conoscere il pensiero di questo qualcuno. Nel caso specifico, se vogliamo conoscere l’opinione di Dio, dobbiamo rivolgerci direttamente alla voce autorevole: la Bibbia.