Il credente nella società – 04) Il ruolo del credente nella Chiesa

Nessun credente è un’entità a se stante. I credenti sono dipendenti gli uni dagli altri. Essi traggono forza dagli altri membri del corpo di Cristo e a loro volta li fortificano.

Membra di un corpo La figura del corpo umano ben si adatta a rappresentare la Chiesa come corpo di Cristo. Possiamo facilmente trovare riscontro in I Corinzi 12:4-31. Tuttavia ci soffermiamo su alcuni versetti: “Poiché come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo. Infatti, noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito, per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi, tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito” (v.12-13). Approfondiamo una similitudine che pare essere ovvia. Ci è di immediata comprensione che, sebbene tradizionalmente intendiamo per organi importanti cuore e cervello, non possiamo sottovalutare un malfunzionamento della parte bassa dell’intestino, organo forse meno nobile, ma altrettanto importante; e diamo per scontato che nel prototipo di comunità cristiana, un ristretto gruppo di sole dodici persone un pubblicano e un sadduceo fossero spalla a spalla, e che a Corinto schiavi e liberi fossero seduti sulla stessa panca. “Ma ora Dio ha collocato ciascun membro nel corpo, come ha voluto” (v. 18). Naturalmente, a nessun chirurgo estetico verrebbe mai in mente di mettere un naso al posto di una bocca! “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui” (v.26). Quante volte ci è capitato che a seguito di un banale infortunio ad un piede, il cambio di appoggio abbia modificato la nostra postura, causandoci un gran mal di schiena con conseguente insonnia notturna e nervosismo diurno?

Il credente nella società – 03) Onorare Dio in famiglia

Nel piano di Dio la famiglia cristiana è l’embrione della comunità cristiana, nella quale prende vita il primo nucleo di testimonianza di Cristo nel mondo.

Dedicati al Signore. Il primo capitolo di questo studio inizia con la necessità di conoscere la Parola, di mettere in pratica la fede vivendo una vita coerentemente cristiana. Nel secondo capitolo Dio chiama il credente ad una vita di santità.  Il terzo capitolo promette benedizione e protezione alle famiglie che Lo onorano. Il matrimonio è un’idea di Dio. Fu la prima istituzione voluta dal Creatore, leggiamo, infatti, in Genesi 2:18: “Poi l’Eterno Iddio disse: Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che gli sia convenevole”. La famiglia è come un laboratorio dove il cristianesimo viene messo alla prova. Essa rappresenta uno dei più validi sostegni della chiesa e potrebbe diventare ancora più forte, se tutti i cristiani decidessero di fondare la propria famiglia sui principi dell’insegnamento di Gesù. “La prima cosa necessaria per una casa è il tetto” recita il motto. Ma se non abbiamo delle buone fondamenta e delle pareti robuste, il tetto cade. Cristo deve essere il centro e il padrone della nostra casa e della nostra famiglia.

La costituzione di Dio


Bibbia, Kjv, Sacra BibbiaChe cos’è una Costituzione? Una legge fondamentale dello Stato il cui scopo è regolare i rapporti fra i cittadini. È un insieme di principi che ordinano e organizzano la convivenza civile in uno Stato. Può essere definita come la “fonte d’ispirazione” per trarre nuove leggi e il cui fine è migliorare il proprio Paese. Lo stesso governatore non può in alcun modo violare tale corpo normativo bensì giurare per garantirne l’esecuzione e il rispetto della stessa dai possibili trasgressori politici. Non molto tempo fa, una frase espressa da un presidente sconvolse gli animi di molte persone giacché toccò la loro sensibilità tradizionalista e religiosa. L’affermazione fu questa: “ Ho giurato sulla Costituzione non sul Vangelo”. La Parola di Dio, la “buona notizia” portata dal Signore, non ha alcun valore per alcuni uomini di legge ma l’apostolo Paolo nella lettera ai Romani 1:16, afferma : “Io non mi vergogno del Vangelo perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede”.

Il credente nella società – 02) La santificazione personale

Taluni incorrono nell’errore di credere che santità sia sinonimo di legalismo e si scoraggiano nel tentativo di sottoporsi a regolamenti religiosi, invece di perseguire la vera santificazione. Se desideriamo essere approvati da Dio è necessario conformare la nostra condotta ai Suoi insegnamenti, in quanto non possiamo piacere al Signore se non viviamo una vita santa.

 

Il credente nella società – 01) Crescere spiritualmente

Diventiamo membri della famiglia di Dio attraverso la nuova nascita. Così come accade per la nascita fisica, anche per quella spirituale si deve verificare una crescita. Molti sono i fattori che determinano tale crescita, che possiamo a grandi linee riassumere in quattro punti consequenziali: la sana dottrina getta le fondamenta per una fede forte, la quale rende possibile una vita di preghiera efficace, che a sua volta conduce verso l’obiettivo della crescita spirituale: la consacrazione a Cristo.

 

I Re – 6) Nadab: una morte annunciata

albero sradicatoLettura da 1 Re 15:25-34

Nel secondo anno del regno di Asa (re di Giuda) appare sul palcoscenico della storia di Israele, Nadab (il cui nome significa liberale, generoso), figlio di Geroboamo il ribelle. La sua è un’apparizione fulminea, dura solo due anni e muore assassinato. Non si sa altro della sua vita di monarca così come sappiamo poco del suo carattere morale. Sappiamo solo che calcò le orme malvagie del padre e si attirò l’odio di tutto il popolo. Baasa, dopo aver cospirato contro il malvagio re, gli successe.

I Re – 5) Signore, soccorrici!

2 Cronache 14:7-14

cassettaprontosoccorsoImprovvisamente e senza alcun apparente motivo, la pace del re Asa e di Giuda è minacciata. Zera, re dell’Etiopia marcia contro di lui col suo esercito di un milione di soldati e trecento carri ben addestrati alla guerra. Si accampa presso Maresa, pronto a ingaggiare battaglia e sconfiggere il re Asa. In quei tempi, le guerre erano all’ordine del giorno. Il sentimento espansionistico territoriale era molto forte in ogni sovrano ma ciò che stupisce in questa storia è l’improvviso attacco nemico dopo circa trentacinque anni di pace. Bandita ogni sorta di speculazione spirituale nel tentativo di giustificare l’operato di Dio, dobbiamo sottometterci alla Sua sovranità e fidarci della Sua saggezza. Dio ha sempre un piano ben preciso e non fa mai nulla senza scopo. Egli essendo amore, opera sempre per il nostro bene o … per quello di altri. Successe così anche alla Chiesa primitiva. Dopo la discesa dello Spirito Santo, la Chiesa cresceva e si moltiplicava, spiritualmente e numericamente.

I Re – 4) Asa, un buon re, un re buono

1 Re 15:9-15 – 2 Cronache 14:1-6

casasullarocciaAsa, sebbene nato e cresciuto in un contesto familiare idolatra, si ricordò del patto dell’Eterno con Davide e per gran parte della sua vita si mantenne fedele agli insegnamenti giudaici. Destituì dal titolo di regina la madre Maaca perché si permise di costruire in un boschetto un idolo dedicato ad Astarte. Asa abbattè l’immagine e la distrusse, ordinò al popolo di ritornare all’Eterno e fece sparire tutti gli idoli costruiti dai loro padri. Tolse la prostituzione e riportò in Giuda un alto valore morale e spirituale. Egli regnò su Giuda per ben quarantadue anni nei quali, a motivo del suo amore per Dio, ebbe requie e pace. Colui che decide di appartenere a Dio deve mantenere una vita di integrità, specialmente se posto alla guida di un popolo. L’integrità richiede un prezzo da pagare e, talvolta, è molto alto, in termini morali e affettivi. E’ una condizione caratteriale indispensabile! Isacco non seppe gestire la differenza caratteriale dei due figli Esaù e Giacobbe accendendo in loro rivalità e divisione. La debolezza del sacerdote Eli distrusse tutta la sua casa e fu motivo di scandalo per il popolo.

I Re – 03) Giuda, il breve regno di Abiia (Abiiam)

Lettura da 1 Re 15:1-8 e 2 Cronache cap. 13

provaNella Bibbia, in particolare nell’Antico Testamento, il nome rappresentava il carattere o una caratteristica della persona ed esso poteva cambiare nel tempo conformemente alle vicissitudini o atteggiamenti che succedevano (vedi Giacobbe/Israele). Da notare, per quanto riguarda il monarca in questione, che nel libro dei Re è citato col nome Abiiam ovvero padre del mare mentre nel libro delle Cronache assume il nome Abiia ovvero mio padre è il Signore. Questo mutamento nominale rappresenta due epoche diverse e contrapposte tra loro che narrano la storia del breve regno di questo re. Avremo modo di approfondire il suo carattere nel corso dello studio.

I Re – 02) Geroboamo, primo Re d’Israele

Lettura da 1 Re 12:19-20

albero_pioggiaSe il re Roboamo si è evidenziato per la sua stoltezza, il re Geroboamo viene ricordato per il suo carattere idolatra. Non è di stirpe reale né appartenente ad una casta nobile. E’ figlio di un ufficiale dell’esercito di Salomone, Nebat e di Tserua, rimasta vedova nel corso della gestazione. Era un uomo industrioso e molto attivo, forte e valoroso e Salomone gli affidò la sorveglianza dei costruttori di alcuni palazzi in Millo. La parola lo definisce semplicemente un servo.

I Re 11:26 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Egli era figlio di Nebat, Efrateo di Tsereda, e avea per madre una vedova che si chiamava Tserua.

Come spesso succede quando l’anarchia e la mancanza di disciplina regnano vi è sempre qualcuno che ne approfitta. Appoggiato dai disordinati e dai ribelli, crea l’occasione per seminare zizzania e distruggere. Non dimentichiamoci, comunque, che Dio ha il controllo di ogni situazione e, talvolta tollera e permette le difficoltà o, addirittura ne è promotore al fine di realizzare i Suoi piani divini. Qui ne abbiamo un esempio. Negli ultimi anni di regno, Salomone si lasciò possedere dalla passione. Attratto da molte donne straniere cadde inevitabilmente nell’idolatria e nella trasgressione del comando di Dio