Una domenica mattina, una congregazione di circa duemila membri, fu terribilmente sorpresa di veder entrare nella sala di culto, due uomini completamente vestiti di nero ed incappucciati, brandendo armi automatiche. Uno dei due gridò: “Chiunque è disposto a prendersi una pallottola per Cristo, rimanga dov’è!”
Scritti
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Cronaca di una battaglia
dalla predicazione del 28 agosto 2011, 11 settembre 2011, 18 settembre 2011, 02 ottobre 2011, 09 ottobre 2011
Lettura da 2 Cronache 20:1-30
Giosafat era un re buono, diverso da quasi tutti gli altri re. Egli riportò il popolo eletto nuovamente a Dio, alla vera adorazione. Il suo cuore era pulito, sincero e spirituale, volto a Dio. Era gradito ed approvato da Dio. Era un uomo di pace, poco avvezzo alla guerra. Quando i Moabiti, gli Ammoniti e gli Edomiti si coalizzarono per muovergli contro, ebbe gran paura.
Banconote contraffatte e falsari smascherati
Fin dalla copertina, questo libro, “La disciplina del discernimento spirituale” di Tim Challis, Ed. ADI Media, mi ha colpito in modo particolare. Quattro porte bianche tutte uguali, ma solo una aperta. E sul retro, un commento più che affascinante: “Non si tratta semplicemente di capire la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, piuttosto di comprendere la diversità esistente tra ciò che è giusto e ciò che è quasi giusto.” C.H. Spurgeon. Se la copertina è risultata affascinante, l’inizio della lettura a dir poco intrigante: fine della seconda guerra mondiale, alto comando tedesco, banconote false … Per me, appassionata di storia da sempre, un invito a nozze. Ma l’argomento non era il discernimento spirituale? Infatti! E’ questione di banconote! Per riconoscere una banconota falsa, bisogna conoscere alla perfezione tutte le caratteristiche delle banconote vere. Funziona così anche con le dottrine bibliche. Per poter svelare, quindi rigettare, una falsa dottrina, ci è necessaria una profonda conoscenza di quella vera.
L’anello
Uno studente andò dal suo professore con un problema: “Mi sento una nullità, non ho la forza di reagire. Dicono che sono un buono a nulla, che non faccio niente di bene, che sono un idiota. Come posso fare per migliorare? Che posso fare affinché mi stimino di più?” Il professore, senza guadarlo, rispose: “Mi dispiace ragazzo, ma ora non posso aiutarti. Devo prima risolvere un problema mio. Poi, forse…” E facendo una pausa, aggiunse: “Se mi aiuti, posso risolvere il mio problema più rapidamente, e poi forse posso aiutarti a risolvere il tuo…” .“Certo…” balbettò il ragazzo, sentendosi ancora una volta mortificato. Il professore si tolse un anello dal mignolo, e disse al ragazzo: “Monta a cavallo e va al mercato. Devi vendere quest’anello perché devo pagare un debito. Occorre ricavarne il più possibile. Ma non accettare meno di una moneta d’oro. Va e torna con la moneta al più presto.”
Qualcuno c’è…
Un giovane di una tribù di indiani d’America, deve sottoporsi al rito d’iniziazione che lo introdurrà nel mondo degli adulti. Secondo le usanze della tribù, il ragazzo deve essere lasciato solo nella foresta per una notte intera. Bendato, deve stare seduto su un tronco per tutta la notte fino al sorgere del sole. Se resiste senza urlare o scappare, il mattino è diventato un uomo.
Il re che non poteva dormire
Il racconto del re che una notte soffrì d’insonnia, mi aiuta molto nella vita di preghiera. Nella storia di Esther, il re persiano Assuero “non poteva prender sonno” (6:1). Poteva sembrare un avvenimento di poco conto, dopotutto molte persone soffrono d’insonnia. Ma non quella notte in cui quella banale insonnia era, in effetti, voluta da Dio.
Navigazioni, derive, naufragi …
Per una dattilografa dilettante come me, allieva di un’Olivetti 22 del 1948, utilizzare, con dissimulata disinvoltura, un laptop di penultima generazione, è già un successo! Tuttavia è la forma mentis a tradirmi: vocaboli quali portale, navigazione, rete, mi evocano ingressi di templi, caravelle colombiane, battute di pesca … Ad ogni buon conto, devo rassegnarmi: nell’arco di dieci anni, chi non sarà in grado di muoversi in autonomina nel mare magnum dell’etere informatizzato, sarà considerato analfabeta. Non ho competenza alcuna per stilare un manuale di regole del tipo “nella rete, senza rete …?”, d’altro canto, se non desidero rimanere a terra, non intendo derivare, né tantomeno naufragare!
Il movimento che era destinato a fallire
Dall’inizio quel movimento era destinato a fallire. Una delle ragioni era che iniziò con soli centoventi membri. Assai pochi se si pensa che la loro nazione aveva una popolazione di quattro milioni di persone. Oltre a ciò, la maggior parte di quegli uomini era analfabeta e povera. Poveri lavoratori troppo ignoranti per dare inizio a qualche cosa che avrebbe potuto fare qualche differenza.
Rane in barattolo
Talvolta circostanze ed accadimenti lasciano un segno così profondo nella nostra vita che ne rimaniamo psicologicamente provati, anche dopo che si sono fisicamente esauriti. A conferma di questa tesi, fu fatto un semplice esperimento. Si osservarono alcune rane saltare liberamente in uno stagno. Si rilevò che l’altezza media del salto era di circa un metro. Un campione di quelle rane fu dunque rinchiuso in barattoli alti circa venti centimetri. Dopo una serie di “zuccate” contro il coperchio dei barattoli, le rane “impararono” a saltare circa diciannove centimetri e mezzo, giusto per non picchiare più la testa.
Il ritratto del figlio
In America, un uomo e suo figlio erano accomunati dalla passione per la pittura. Essendo facoltosi, possedevano una ricca collezione di opere d’arte. Spesso si ritrovavano insieme a godere di quelle bellezze. La guerra del Vietnam li divise: il figlio partì per il fronte. Fu un soldato molto coraggioso e morì in battaglia salvando un compagno. Quando il padre venne informato, fu colto da una profonda tristezza. Poco tempo dopo, un giovane con un grosso pacco in mano, bussò alla casa dell’uomo: “Signore, Lei non mi conosce, io sono il soldato per cui Suo figlio ha dato la vita. Spesso mi parlava di Lei e del comune amore per l’arte.” Il giovane porse il pacco al padre. “So che non è molto, non sono un grande artista, ma penso che Suo figlio avrebbe desiderato averlo”.