Chi comanda qui?

Siete mai stati in dubbio sul volere di Dio per il vostro futuro? “Devo andare nel Wisconsin o nel Minnesota?”, “Devo andare in pensione o continuare a lavorare?”, “Devo diventare un ingegnere dell’IBM o un impiegato dell’aeroporto?”, “Devo sposarmi o restare single?”. Le domande sono infinite. Una dietro l’altra? Ogni nuova responsabilità richiede una nuova decisione.

Una doppia porzione d’amore

IMG_8388Pace a tutti, mi chiamo Sara e sono felice di raccontarvi le grandi cose che il Signore ha fatto e continua a fare nella mia vita. Sono nata in una famiglia cattolica, come ce ne sono tante, non praticante, frequentante la chiesa solo in occasione di ricorrenze speciali. Sono sempre stata una ragazza tranquilla, ma percepivo che nella mia vita mancava qualcosa, ma non comprendevo la natura del mio, chiamiamolo, malessere, sentivo solo che nel mio cuore c’era sempre un fondo di tristezza. Finché un bel giorno, alla fermata dell’autobus che ero solita prendere, conobbi un ragazzo, che mi parlò del Signore, in un modo così particolare e personale, come se parlasse di un amico intimo. Mi disse che Gesù era morto anche per me e per i miei peccati, perché mi amava ancor prima che io nascessi e che dopo tre giorni era resuscitato per salvarmi. Se da un lato non volevo credere a quelle parole, dall’altro non potevo impedirmi di continuare a pensare alla profondità dell’argomento ed alla modalità dell’accaduto. Decisi dunque di toccar con mano: andai ad assistere ad un culto.

La Chiesa, amata sposa di Cristo

anelli

dalla predicazione del 19 Dicembre 2010

Lettura da Cantico dei Cantici 8:1-7

Chi sono i due amanti che si scambiano amorevoli parole e gesti? Lo sposo, il saggio Salomone, e la sposa, colei che sale dal deserto, proveniente dal Sulam. Salomone s’innamora, ricambiato, della Sulamita. Essi si scambiano un sentimento profondo che non è regolato da una logica naturale. L’amore coniugale che lega i due è diverso da quello naturale dei genitori per i figli, o dell’affezione che si prova verso le persone care, gli amici. Tra un uomo ed una donna, estranei, che non hanno alcuna precedente relazione, affinità od interesse in comune, accade che scatti una scintilla particolare.

Il vostro cuore non venga meno

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dalla predicazione del 21 Novenbre 2010

Lettura da Deuteronomio 20:1-20

Il cristiano ha un nemico astuto da combattere che sfrutta ogni occasione per atterrarlo. Tramite eventi quotidiani, tenta di sconvolgergli l’equilibrio spirituale, esercitando una forte pressione sul sistema emotivo, psichico e psicologico. Episodi di terrorismo, violenze di ogni genere, crisi economica si riflettono, anche se indirettamente, nella nostra sfera intima, ed in essa, problemi familiari, di lavoro e di salute appaiono ingigantirsi. Da un recente studio apprendiamo che oggi, in Italia, il 10% della popolazione è affetta da depressione; nel 2020 la depressione sarà collocata al secondo posto per incidenza dopo le malattie cardiovascolari, e nel 2030 al primo posto.

Non dire…

Non dire “Padre” se ogni giorno non ti comporti da figlio. Non dire “nostro” se vivi isolato nel tuo egoismo. Non dire  “che sei nei cieli” se pensi solo alle cose terrene. Non dire “sia santificato il Tuo nome” se non Lo onori con la tua vita. Non dire “venga il tuo regno” se pensi solo alla tua vita materiale.

Una corda a tre capi

dalla predicazione del Pastore Salvatore Notaristefano in visita presso la nostra Comunità il 07 Novembre 2010

Lettura da Ecclesiaste 4:8-12

 Siamo in compagnia di un Signore meraviglioso! Egli è al nostro fianco nell’apparente solitudine, quando cadiamo ed abbiamo bisogno di qualcuno al nostro fianco che ci rialzi. Egli è sempre accanto a noi e compie un’opera grandiosa a nostro favore. Il nostro “faticare” per l’opera del Dio Altissimo alla Sua gloria, deve esprimere la convinzione che non sia un “affaticarci invano”. Quest’ opera ha avuto, ha ed avrà continuità, indipendentemente dall’avere una discendenza ed un’eredità sulla terra, poiché il nostro nome è scritto nel libro della vita. Possiamo anche non avere una famiglia umana o dei parenti, ma se abbiamo il Signore, non patiremo mai solitudine spirituale. Nemmeno nella realtà dei problemi quotidiani, saremo soli, se avremo il Signore con noi.

Il buon Pastore

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dalla predicazione del 24 Ottobre 2010

Lettura da Giovanni 10: 22-30

Per accostarci a Dio dobbiamo credere che Egli è. Tuttavia c’è qualcosa di peggiore della mancanza di fede: l’apatia spirituale e le prese di posizione che ci allontanano dal Signore. Di prim’acchito l’Evengelo può attrarre, ma se quanti ascoltano, rimangono arroccati sulle proprie convinzioni, non potranno realizzare la potenza salvifica del messaggio. Per farlo non è altresì sufficiente riconoscere come potenti le opere di Gesù, la Parola ci porta molti esempi: molti Giudei, e Nicodemo tra questi, riscontrarono che il Nazareno compiva opere straordinarie, tuttavia andavano a Lui, in fondo, per un loro tornaconto, non foss’altro che per la conferma delle loro opinioni.

C’era una volta…

C’era una volta sulle rive di un lago, una villa circondata da un meraviglioso giardino, curato alla perfezione. Le aiuole erano piene di fiori: tulipani, margherite, gladioli, giacinti, anemoni… Dei cespugli fioriti di rododendri e di camelie e degli alberi di tutti i tipi rendevano quel giardino una delizia per gli occhi. Le erbacce venivano regolarmente estirpate ed i viali sempre ben spazzati. Per molto anni sempre lo stesso giardiniere aveva regolarmente curato quel giardino.