“Per me tu imbandisci la tavola, sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo; la mia coppa trabocca”
[Salmo 23:5]
Seleziona una categoria tra quelle elencate qua di seguito, poi seleziona un articolo da leggere.
“Per me tu imbandisci la tavola, sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo; la mia coppa trabocca”
[Salmo 23:5]
“Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza.”
[Salmo 23:4]
“Egli mi ristora l’anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome.”
[Salmo 23:3]
Non è sempre facile fare cose giuste. Ognuno di noi ha il proprio concetto di giustizia ritenendola infallibile ma spesso è condizionata da scarsa conoscenza, pregiudizi, prese di posizione. L’Ap. Paolo dichiara: Romani 3:10 … com’è scritto: Non c’è nessun giusto, neppure uno.
In Italia, come nel resto del mondo, si sta fronteggiando una situazione di grande emergenza sanitaria dovuta al nuovo virus COVID-19 o Coronavirus.
Quest’ultimo si sta diffondendo velocemente procurando molta sofferenza e morte.
La nostra vita è fortemente minacciata da questo virus inducendo il Governo a emanare decreti che obbligano il popolo italiano a stare nella propria dimora e uscire solo se strettamente necessario e adottando le dovute precauzioni.
Quello a cui stiamo assistendo tramite i notiziari purtroppo ci turba, c’inquieta e ci fa soffrire.
“Egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli, mi guida lungo le acque calme”
(Salmo 23:2)
Le preoccupazioni tolgono il sonno e producono effetti negativi alla psiche e al nostro fisico. Nonostante il benessere moderno l’ansietà, la depressione e l’esaurimento nervoso condizionano la giornata e la nottata di circa il 10% degli Italiani. Il consumo di ansiolitici, come tentativo di cura di un disturbo patologico, è sempre più di diffuso.
“Il Signore è il mio pastore: nulla mi manca”
[Salmo 23:1]
Non si sa con esattezza quando il salmista Davide scrisse questo salmo. Sicuramente si trovava in una condizione di pericolo e spiritualmente provato. Era già un re anziano e avrebbe potuto fare ricorso alle sue risorse ma si ricordò di quando era un giovane pastorello e paragonò il suo amore per la sua greggia all’amore di Dio come il buon Pastore. Egli, innanzi tutto proclama la Signoria di Dio. Atteggiamento fondamentale per chi si accosta. Dio è il Signore onnipotente, sovrano sopra ogni evento e Colui che controlla il mondo. Egli è IL Signore poiché non vi è altro Dio all’infuori di Lui. Davide usa il pronome personale MIO poiché aveva sperimentato una relaziona intima con Dio e lo identifica come il pastore che dà la sua vita per la salute delle pecore che ama. Gesù è il Buon Pastore che provvede per ogni esigenza di quanti lo amano. Egli si è caricato dei peccati dell’umanità e per quanti lo accettano nella loro vita ha promesso di provvedere per ogni loro bisogno. Non è sufficiente essere religiosi, bisogna conoscerlo e realizzare la Sua infinita bontà. Caro amico, chi è Dio per te? Donagli il tuo cuore, Egli si prenderà cura di te.
Ho 44 anni, sono nata a Lima e vivo a Milano da 23 anni. Sono cresciuta in una famiglia cattolica e conoscevo la fede cristiana superficialmente, di conseguenza ho vissuto senza applicare adeguatamente i comandamenti perchè non avevo timore di Dio. Ho quasi sempre seguito la mia coscienza per poter vivere nel modo che ritenevo migliore per me. All’età di 28 anni ho avuto mio figlio. Lo portavo ancora in grembo e ritenni opportuno donarlo al Signore perché ero consapevole che essere genitori responsabili non basta per crescere un figlio. Ero certa che Dio sarebbe stato il miglior “padre” per lui. Nel mio desiderio di cercare Dio frequentai i Testimoni di Geova perché erano molto disponibili ed amichevoli. Dopo pochi anni mi allontanai dalla loro congregazione. Ero delusa di Dio perché mi era presentato come un sovrano in cielo che mi guardava soffrire senza muovere un dito. Così smisi di cercare una Chiesa da frequentare e spiegai a mio figlio (convincendo me stessa) che l’importante era essere buoni con il prossimo, rispettare i comandamenti di Dio il più possibile e di parlare con Lui quando eravamo nel bisogno.
Sono un ragazzo di 16 anni e sin da piccolo mia madre mi raccontava le varie storie riguardanti la Bibbia e di alcuni personaggi in Essa descritti, come di Davide, Mosè, Giuseppe etc. Ero affascinato dalle loro vite e così trascorsi la mia infanzia con questo legame con Dio ma, essendo troppo piccolo, non lo comprendevo pienamente. Ci fu anche un periodo nella mia infanzia durante il quale frequentammo i Testimoni di Geova però non ci portarono alcun miglioramento, anzi produssero più confusione e incertezza.Da quel momento in poi il mio rapporto con Dio si raffreddò. Non lo dimenticai, riconoscevo la Sua esistenza ma non lo coinvolgevo nella mia vita.