Un noto signore con potere di decisione, sgridò il suo direttore perché in quel momento era arrabbiato. Il suo direttore, arrivato a casa, sgridò la moglie perché aveva speso troppo. La moglie,a sua volta, sgridò la domestica perché aveva rotto un piatto.
Scritti
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Dio è affidabile
“Il mio aiuto vien dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra” (Salmo 121:2)
Quando siamo bisognosi di aiuto e ci rivolgiamo a qualcuno è naturale chiederci se è in grado di soddisfare le nostre esigenze. Ben presto scopriamo che non vi è alcuno, su questa terra, che possa soddisfare appieno le nostre necessità. Anche se motivati da buone intenzioni, dobbiamo ammettere la precarietà umana e dirigerci verso Colui che non solo può, bensì vuole prendersi carico delle nostre ansietà. Un giorno Gesù incontrò un uomo, cieco e mendicante, il quale Gli chiese di prestargli attenzione. Gesù gli fece una domanda che al lettore distratto potrebbe sembrare alquanto superflua: “Che cosa vuoi che ti faccia?”
Camminare attraverso le acque
“Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno …” (Isaia 43:29)
Talvolta il cristiano è reso capace dallo Spirito Santo di camminare sopra le acque delle proprie afflizioni e ottenere una completa vittoria, altre volte, invece, è chiamato a camminare attraverso le acque. Nel primo caso è fondamentale esercitare quella fede capace di smuovere le montagne, nel secondo caso deve applicare la fiducia e mantenere una costante visione sulla persona di Gesù. Mentre attraversava il Mar Rosso, il popolo di Dio camminava sull’asciutto ma, quale sgomento nel vedere quelle due muraglie di acqua che fiancheggiavano il loro cammino. Paura, dubbio e forse anche oppressione, ma la strada era quella; non c’era alternativa!
Camminare sopra le acque
Pietro gli rispose: “Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull’acqua”. (Matteo 14:28)
Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci che sfamarono oltre cinquemila persone, Gesù ritenne i Suoi discepoli abbastanza maturi spiritualmente per mostrargli la Sua vera natura: “Veramente tu sei Figlio di Dio”. Egli obbliga i Suoi a prendere la barca e attenderlo all’altra riva. In mare aperto una tempesta coglie l’imbarcazione e sebbene tra di loro vi fossero abili pescatori e conoscitori di quel mare, erano destinati a perire. Ancora una volta, Gesù viene in loro aiuto. Vedendolo camminare sulle acque, Pietro chiese di poterlo imitare. Smonta dalla barca e violando tutte le leggi della fisica, l’elemento liquido lo sostiene … sino a quando la ragione e la logica hanno il sopravvento.
A scuola dal Maestro
Nasco in una famiglia cattolica. Ho sempre frequentato la chiesa e l’oratorio fin da piccola. Mi sono sempre stati dati insegnamenti sulla Parola di Dio ma non avevo mai fatto un’esperienza con il Signore. Non l’avevo mai conosciuto davvero. Per me era morto sulla croce, resuscitato ma nulla di più. Non sapevo cosa fosse un’esperienza personale, conoscere davvero il Signore. Posso dire che l’origine della mia conversione parte nel settembre 2008, dopo 4 anni trascorsi insieme il mio fidanzato interrompe la relazione. È l’anno della maturità. Sono molto giù di morale e senza voglia di studiare per la tristezza che mi attraversa. Mi accorgo di Giacomo, mio compagno di classe da 5 anni ma mai conosciuto davvero. Non avevo mai parlato con lui se non per uno scambio di compiti o informazioni strettamente legate allo studio. Facevo casa-scuola-casa senza interessarmi di quelle che potevano essere amicizie scolastiche. Giacomo conosce la mia situazione, si preoccupa per me perchè mi vede assente, senza voglia di studiare e mi coinvolge in un gruppo di studio per aiutarmi a superare gli esami.
Il mio cuore batte per Gesù
Mi chiamo Stefano, ho 28 anni e son nato e cresciuto in una famiglia di fede Evangelica Cristiana. Sin dalla mia infanzia ho avuto modo di frequentare la chiesa, la scuola domenicale e i campeggi estivi dai quali ho ricevuto i classici e “sani” insegnamenti morali e cristiani che vedevo costantemente vissuti e praticati anche dai miei genitori. Mi è sempre stato presentato un Dio buono che per amore aveva sacrificato Suo Figlio mandandolo a morire per me per il riscatto dei miei peccati e in cuor mio ho sempre pensato e compreso che, un giorno o l’altro, avrei dovuto prendere una importante e ferma decisione nei confronti di Dio. Sapevo che dovevo accettarlo come personale salvatore e seguirilo per il resto della mia vita. Crescendo, sono arrivato all’inevitabile periodo dell’adolescenza. Mi sono sempre ritenuto un ragazzo tranquillo, spensierato, positivo e che non ha mai creato grossi grattacapi ai miei familiari. Frequentavo la chiesa e tutte le riunioni senza mai, però arrivare al punto di dire: “Si è arrivato il momento di accettare Gesù come mio personale Salvatore”. Ho vissuto la mia spensieratezza fino all’età di 17 anni quando scoprì di essere affetto da un disturbo patologico che mi debilitava: “tachicardia”. In breve, il mio cuore senza alcun motivo, da un momento all’altro e in alcuni periodi delle mie giornate, batteva così velocemente da raggiungere sino a circa 260 battiti al minuto. Questa malattia aveva segnato la mia vita. Da persona spensierata ho iniziato a conoscere la paura di vivere ogni forma di emozione perché temevo che mi venisse un attacco. Appena scoperto di aver questo problema mi son rivolto a Dio chiedendogli … “Perché mi succede questo, Tu sai che sono sempre stato un bravo ragazzo, non ho mai dato problemi a nessuno; perché succede questo proprio a me”? I miei genitori mi portarono da un cardiologo che semplicemente mi spiegò che l’unica soluzione al mio male era l’intervento chirurgico. Nel giugno 2005 sono stato sottoposto ad un’operazione al cuore; si trattava di un intervento particolare che si fa da sveglio e consiste nel bruciare, con una sonda, la malformazione che causava questa aritmia. Fu un’ operazione decisamente dolorosa e pesante da sopportare.
Squilli di tromba
Alzo gli occhi verso i monti … Da dove mi verrà l’aiuto? (Salmo 121:1)
Abiia, figlio di Roboamo (2 Cronache cap. 13), uomo mite e timoroso di Dio, ebbe un regno molto breve ma intenso. Geroboamo, già ribelle a Roboamo, a capo dell’esercito d’Israele con ottocentomila soldati, gli mosse guerra nel tentativo di detronizzarlo. Abiia contava solo quattrocentomila soldati di Giuda e ben presto si trovò accerchiato da tutti i lati. L’esito della battaglia era scontato ma Abiia e i suoi soldati gridarono all’Eterno mentre i sacerdoti fecero squillare le loro trombe. Quest’atto di fede mosse l’onnipotenza di Dio e Geroboamo subì una solenne sconfitta e fu umiliato. In circostanze diverse ma in situazioni simili, a volte ci troviamo anche noi.
La fama di un ragazzo sconosciuto
C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci… (Giovanni 6:9)
La Bibbia riporta le gesta di grandi uomini di Dio. Personaggi che, guidati dallo Spirito Santo, hanno contribuito a formare la storia del piano di Dio per l’uomo. Il loro nome è famoso e stimato da tutte le età. Ve ne sono altri che, sebbene il loro nome sia rimasto sconosciuto, le loro gesta hanno contribuito alla manifestazione della gloria di Dio. E’ il caso di questo ragazzo. Il suo nome non è citato ma la sua generosità nell’offrire il suo sostentamento a favore della folla affamata, viene ricordata da secoli e predicata dai numerosi pulpiti.
I quattro figli ed il giudizio frettoloso
Un uomo aveva quattro figli.
Egli desiderava che i suoi figli imparassero a non giudicare le cose in fretta , per questo , invitò ognuno di loro a fare un viaggio, per osservare un albero, che era piantato in un luogo lontano.
Il primo figlio andò là in inverno, il secondo in primavera, il terzo in estate e il quarto in autunno.
Quando l’ultimo rientrò, li riunì, e chiese loro di descrivere quello che avevano visto.
Una fede di qualità
… ma dì una parola e il mio servo sarà guarito (Luca 7:7)
Ecco una fede di qualità! L’Evangelista enfatizza la posizione dignitaria di questo uomo, uomo pio che amava Israele e si prodigava a favore della religione ebraica. Un uomo, secondo gli anziani Giudei, meritevole di attenzione. Ogni dono che viene dall’Alto è frutto della misericordia di Dio e non in virtù di nostre opere, non di meno Gesù decise di seguire i Giudei mosso da compassione e per manifestare la Sua gloria. Prima di arrivare alcuni servi del centurione riferirono che la malattia del servo amato era irreversibile. Non c’era più nulla da fare! Riportarono fedelmente le parole del padrone: … ma dì una parola e il mio servo sarà guarito. Il centurione aveva sentito appena parlare di Gesù, non di meno Gli riconobbe l’autorevolezza sopra quella malattia. Potremmo dire, in questo caso, una fede razionale e logica fondata su elementi certi.