Il barbiere e Dio

senza titolo2Un tizio si reca da un barbiere per farsi tagliare i capelli e radere la barba.Appena il barbiere comincia a lavorare, iniziano ad avere una buona conversazione. Parlano di tante cose e di vari argomenti. Quando alla fine toccano l’argomento Dio, il barbiere dice: “Io non credo che Dio esista.” “Perché dice questo?” chiede il cliente. “Beh, basta uscire per strada per rendersi conto che Dio non esiste. Mi dica, se Dio esistesse, ci sarebbero così tante persone malate? Ci sarebbero bambini abbandonati? Se Dio esistesse, non ci sarebbero più sofferenza né dolore. Io non posso immaginare che un Dio amorevole permetta tutte queste cose.” Il cliente pensa per un momento, ma non replica perché non vuole iniziare una discussione. Il barbiere finisce il suo lavoro ed il cliente lascia il negozio. Appena dopo aver lasciato il negozio del barbiere, vede un uomo in strada con dei capelli lunghi, annodati e con la barba sfatta. Sembrava sporco e trasandato. Il cliente torna indietro ed entra di nuovo nel negozio del barbiere e gli dice: “La sa una cosa? I barbieri non esistono.”

Posate…di servizio

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Un sant’uomo ebbe un giorno la possibilità di conversare con Dio e Gli chiese: “Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e ’Inferno”. Dio lo condusse verso due porte. Aprì una di esse e gli permise di guardare all’interno. Al centro della stanza, c’era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant’uomo sentì l’acquolina in bocca. Le persone sedute attorno alla tavola, però, erano magre, dall’aspetto livido e malato. Sembravano tutti affamati. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po’, ma, poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio, non potevano accostare il cibo alla bocca. Il sant’uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio gli disse: “Hai appena visto l’inferno”. Dio ed il sant’uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l’aprì.La scena che l’uomo vide era uguale alla precedente.

Ho fame, perciò non mangio

Avete mai sentito qualcuno che dice: “Ho fame, tanta di quella fame, che non voglio mangiare nulla”? Io no! Oppure dire: “Ho sete, tanta di quella sete, che non voglio bere nemmeno un goccio d’acqua”? Io no! O anche dire: “Sono stanco, talmente stanco che non mi voglio riposare”? Io no! Oppure ancora: “Ho sonno, ma tanto di quel sonno che non mi voglio mettere a letto”? Io no! Eppure capita ogni tanto di sentire qualche anima che dice: “Non vengo al culto perché mi sento abbattuto, annoiato, deluso, scoraggiato”. Non dovrebbero, queste condizioni, essere di maggior stimolo per cercare il volto del Signore e per udire una parola dalla Sua bocca?